Intervista esclusiva ai microfoni di Chievo1929.it a Francesco Renzetti, terzino gialloblu dal mancino fatato.

Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Francesco Renzetti, sinonimo di affidabilità e sfornatore seriale di cross per i compagni, che ci racconta la sua giovinezza ritrovata a Veronello.

A Cremona eri spesso in panchina, una volta arrivato al Chievo nel gennaio 2020 invece sei diventato subito titolare. Cosa ha fatto sì che le tue prestazioni aumentassero così tanto da non uscire praticamente più dal campo? Cos’hai trovato di speciale a Verona?

“Quando ero alla Cremonese si era creata una situazione un pò particolare, già giocavo poco con Rastelli, poi all’arrivo di Baroni non ho più visto il campo. Questo mi ha portato a prendere in considerazione l’idea di andare via a gennaio e sono venuto qua. Al Chievo ho trovato subito un bel gruppo, è tornata la fiducia che prima non avevo, creando qualcosa di bello con tutto l’ambiente. È stato molto più semplice”.

Quest’estate da Cremona ti ha raggiunto Mogos. Da vecchi compagni di squadra, gli hai suggerito tu di venire al Chievo? Caratterialmente sembrate gli opposti: lui molto energico e che non ha paura di andare a muso con gli avversari, tu invece più introverso e diligente.

“Esatto, abbiamo due personalià completamente diverse. Quando era stato accostato il nome di Vasile al Chievo, c’eravamo sentiti e io l’avevo spinto un pò per convincerlo ad accettare la proposta. Penso che sia contentissimo della scelta fatta”.

A 33 anni questa si può considerare una seconda giovinezza per te. Non salti mai una partita, dalla stagione scorsa eri arrivato a 27 partite di fila e sei sempre tra quelli che corrono di più. Qual è il segreto?

“Niente di speciale. Basta condurre una vita normalissima. Poi lo star bene al campo insieme ai compagni fa sì di sentire meno la fatica”.

Sulla sinistra con Garritano formi una bella catena. La tua spinta e le sovrapposizioni in avanti derivano da una buona intesa con i compagni? Vediamo che sui social scherzi molto anche con Rigione.

“Con Rigione e Garritano ci conosciamo da tanti anni, giocavamo insieme al Cesena. Penso sia normale che con loro ci sia più confidenza ed è un beneficio che si ritrova anche in campo”.

Da veterano dello spogliatoio qual è il compagno più promettente? Chi sono invece i leader trascinatori della squadra?

“Il segreto del nostro gruppo forse è proprio questo: ci sentiamo tutti importanti per la causa. Nessuno si sente sopra le righe. Per quanto riguarda i giovani, anche se in questo momento hanno giocato poco, sicuramente continuando a lavorare possono ritagliarsi uno spazio già da quest’anno ma soprattutto in futuro”.

Con Aglietti che rapporto si è creato? Sei diventato uno dei suoi uomini imprescindibili.

“Io, come tutta la squadra, ho un bel rapporto con il mister. È schietto, diretto e questo ti permette di crescere da entrambe le parti”.

Il Chievo fin qui ha portato in rete 15 giocatori diversi. Tra i titolari nel tabellone dei marcatori mancate solo te e Viviani, a breve ci regalerai un gol?

“Chi lo sa, io ne ho fatti pochi in carriera. Diciamo che se faccio far gol ai miei compagni mi va bene lo stesso. L’importante è il risultato finale”.

Senti di poter dare ancora tanto al Chievo, pure se dovesse andare in Serie A? Siete secondi in classifica, guardate alla promozione come obiettivo tangibile?

“La Serie A è sempre un sogno. Siamo stati bravi a giocare partita dopo partita, senza pensare troppo in là. Fino adesso è andata bene, non vedo perchè dovremmo cambiare questo nostro pensiero, anche se adesso siamo più in alto in classifica rispetto a qualche giornata fa. Cercheremo di fare sempre il nostro meglio”.

Renzetti fuori dal campo. Quali sono i tuoi hobby?

“Ho una famiglia e un bambino di tre anni. Diciamo che gli hobby sono un pò messi da parte per ovvie ragioni, però nel tempo libero o costruisco qualche lego o vedo delle serie tv con mia moglie. Serie preferita? Ora sto guardando Ozark e mi piace molto”.

Ringraziamo il ChievoVerona per la collaborazione.

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foto: gettyimages.it

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