Nel 2000 Franceschini raggiunse al Chievo suo fratello Daniele, uno dei protagonisti della prima storica promozione in A.

Ecco un estratto dell’intervista rilasciata sul giornale L’Arena da Ivan Franceschini, da anni trasferitosi a Reggio Calabria.

La fotografia del Chievo di oggi?

“Fra quelle viste all’andata è quella che più mi ha più impressionato insieme all’Empoli. Perché dispensa qualità in ogni angolo del campo ed è organizzato, con catene laterali che lavorano sempre nel modo giusto. Il Chievo di margini ne ha tanti, anche coi suoi molti giovani”.

L’ultimo periodo dice che la Reggina sta meglio.

“È cambiata molto, nel modulo e nei giocatori rispetto al periodo con Toscano. Baroni è passato dalla difesa a tre alla linea a quattro, adesso col 4-2-3-1 dove tutto gira attorno a Folorunsho. Inoltre davanti ci sono molte varianti coi vari Denis, Edera, Montalto, Okwonkwo più lo stesso Menez”.

Che partita sarà domenica?

“La Reggina sa partire forte, probabilmente lo farà anche col Chievo. Sanno attaccare ma anche coprirsi, Baroni ha dato grande equilibrio”.

I migliori del Chievo?

“Garritano è talento vero, per di più capace di fare entrambe le fasi. E contro la Reggina all’andata mi colpì De Luca. Può diventare davvero un buon attaccante”.

I ricordi di quei sei mesi con Delneri?

“Splendidi. Allenatore innovativo, poco reclamizzato per le qualità che aveva anche se poi è stato in grandi piazze. Non giocai tantissimo, arrivai a novembre quando il Chievo aveva già la sua bella fisionomia. In più ebbi problemi fisici. Ci volle un attimo però a capire che ero davanti a qualcosa di nuovo”.

Il Chievo di oggi vale solo i playoff?

“Sette punti dalla seconda non sono tanti, anche se quelle là davanti sono forti davvero e quando devi rincorrere è tutto più difficile. Specie quando non hai molto tempo. Basta poco però”.

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foto: toronews.net

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