Il giorno dopo l’ufficialità della separazione dal Chievo, Pellissier al Corriere di Verona spiega i retroscena.

Perchè è finita?

“Quando capisci di non essere più di casa, è meglio farsi da parte. Non avevo le stesse idee di chi sta gestendo il Chievo. La visione del calcio, di alcuni giocatori. Da metà del campionato 2019/20 tutte le decisioni prese non erano le mie”.

Con Campedelli cosa vi siete detti?

“Niente. Non ci siamo più parlati. Solo un freddo “buongiorno” quando l’ho incrociato alla firma per chiudere il rapporto. Sarei voluto rimanere a vita, anche guadagnando poco o niente. Me ne vado sperando possa essere un arrivederci”.

Ai tifosi che dice?

“È la vita. Io non sono capace di far finta di niente. Per il Chievo ho pianto, e mi succede raramente, il giorno della prima retrocessione. Vent’anni indimenticabili nel bene e nel male. Ecco perchè smettere è stata dura. So solo che calciatori e dirigenti passeranno ma il Chievo rimarrà per sempre”.

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foto: calcio.fanpage.it

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